27 marzo 2006

Creato in Usa il maiale transgenico

Nato in laboratorio un porcellino con il grasso omega-3 anticolesterolo Grazie alla biotecnologia gli è stato inserito il gene per l'enzima Fat-1. La scoperta potrebbe rivoluzionare i costumi alimentari.

ROMA - Buono come una salsiccia, sano come un pesce. Tra qualche anno sarà forse possibile ingozzarsi di salame e mortadella senza sentirsi in colpa per aver messo a dura prova il nostro colesterolo. Ma per poterlo fare, se la scienza manterrà le promesse, sarà necessario superare un tabù di non poco conto: mangiare la carne di un animale transgenico.

Ad aprire questa porta è un gruppo di scienziati provenienti da diversi centri di ricerca medica statunitensi, coordinati da Yifan Dai della University of Pittsburgh School of Medicine. Questo team è riuscito infatti nell'intento di creare in laboratorio dei maialini transgenici che oltre al normale patrimonio genetico dei suini posseggono il gene per l'enzima 'Fat-1' che trasforma i dannosi grassi omega-6 nei preziosissimi omega-3, gli stessi contenuti nel pesce azzurro. Mentre il primo tipo di grasso è un vero e proprio killer delle nostre arterie, il secondo ha qualità benefiche per il cervello e protettive per il cuore.

A dare conto di questo straordinario successo dell'ingegneria genetica è la prestigiosa rivista Nature Biotechnology. I ricercatori hanno trasferito il 'Fat-1' in fibroblasti fetali suini, le cellule destinate a generare i 'mattoni' del tessuto connettivo. Quindi, partendo da queste cellule ingegnerizzate e utilizzando la tecnica nota come trasferimento nucleare, l'equipe ha proceduto alla clonazione. Infine, hanno analizzato il tessuto connettivo degli animali così ottenuti, per verificarne la capacità di sintetizzare le sostanze benefiche.

Anche se secondo gli autori dell'esperimento è prematuro pensare di creare allevamenti di suini transgenici ricchi di questi elementi preziosi per la salute, gli esemplari ottenuti potrebbero essere usati come modello di studio per malattie umane e per vedere l'effetto degli omega-3 nel corpo.

Fonte: Repubblica

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