06 giugno 2006

Una colla biologica lega le cellule leucemiche

ROMA - Identificata la "colla" che lega le cellule staminali della leucemia mieloide acuta al loro nido protettivo, permettendo loro di riprodurre continuamente il tumore e trovato un "solvente" per scollare queste cellule. L' annuncio è stato dato al V convegno nazionale "Cellule staminali e progenitori emopoietici circolanti" da Jean Weng, del dipartimento di Genetica medica e molecolare dell' università di Toronto.

La ricercatrice, che nel 2004 aveva identificato le staminali alla radice delle leucemie mieloidi acute, ha dimostrato l' efficacia di un anticorpo H90 di agire come "solvente" di questa colla, che è la molecola di adesione CD44, posta sulla superficie delle staminali tumorali. E' grazie a questa molecola, infatti, che le staminali che alimentano il tumore rimangono protette nella loro nicchia all' interno del midollo osseo.

"E' la prima volta - ha commentato l'ematologo dell'ospedale S.Camillo Ignazio Majolino, che ha organizzato e presiede il convegno - che siamo in grado di vedere la possibilità di agire anche sulle cellule staminali della leucemia, cioé su quelle cellule che determinano la ricaduta anche nei pazienti che hanno avuto i migliori risultati dalla chemioterapia.

La leucemia mieloide acuta è un tumore del sangue, spesso purtroppo anche dopo cicli di chemioterapia efficaci nel rimuovere il tumore, il male ritorna ovvero si hanno delle ricadute. E' recente la scoperta che ciò è dovuto a cellule staminali tumorali che riproducono in modo continuo il tumore.

Queste cellule si nascondono dentro il midollo osseo protette da nicchie costituite da altre cellule, le cosiddette cellule nutrici, il cui compito è di proteggere dall' ambiente esterno le staminali. Solo dentro questi nidi le cellule staminali sono in grado di sopravvivere e alimentare continuamente il tumore.

La Weng ha scoperto che la molecola CD44 è il collante che permette alle staminali di rimanere ancorate alla nicchia. Con questa premessa, la ricercatrice ha trapiantato il tumore umano in topolini ed ha iniettato agli animali l' anticorpo H90 che lega in modo specifico la molecola CD44. Il legame dell' anticorpo alla molecola di adesione taglia gli ormeggi delle staminali tumorali e potrebbe dunque essere un modo per "stanarle" dalla loro nicchia protettiva per impedire la ricaduta del tumore.

"Speriamo - ha concluso Majolino - che anche nell' uomo sia valido questo meccanismo, per arrivare rapidamente alla produzione di farmaci contro questi tumori".

Fonte: Ansa

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

imparato molto