La popolazione invecchia e in Giappone si scommette su automi capaci di dare davvero una mano in casa. Diligenti e multifunzione, i nuovi maggiordomi lanciano la robotica asiatica.
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Tokyo - La robotica made in Japan non smette di stupire: l'ultimo robot prodotto dai progettisti nipponici, frutto di una sinergia economica e scientifica tra governo e privati, è un fantascientifico automa antropomorfo capace di... fare il maggiordomo.
Si chiama HRP-2, ma il suo nome in codice è Promet, ed è costruito dal gruppo Kawada Industries con il contributo dei ricercatori del Centro Giapponese per l'Industria ad Alta Tecnologia.
Promet pesa 58 chilogrammi, comprese le batterie, per 154 centimetri di plastica, silicio ed acciaio. La sua struttura gli permette una libertà d'azione invidiabile, pari ad una capacità di movimento su 30 assi differenti. Queste caratteristiche fanno di Promet una "piattaforma eccezionale per sviluppare numerose applicazioni", come dichiara Isao Hara, responsabile del progetto.
"Vogliamo costruire robot multifunzione ed interattivi sfruttando la piattaforma HRP-2", sostiene Hara, "come ad esempio degli automi antropomorfi che possano sostituire i cani-guida per ciechi". Hara pensa soprattutto ad un uso domestico: un vero maggiordomo al silicio, pronto a rispondere agli ordini del padrone umano.
"Stiamo studiando in quale modo i robot possano amalgamarsi nella società moderna", dice Hara: "Perché questo avvenga, le macchine devono saper conversare, prendere oggetti ed eseguire comandi". Tutti compiti che, naturalmente, Promet riesce ad eseguire perfettamente attraverso l'uso di un software particolarmente avanzato per la sintesi ed il riconoscimento vocale.
Gli oltre 24 sensori e servomotori equipaggiati su Promet, gestiti da un sistema operativo "intelligente", gli permettono di simulare quasi tutti i movimenti umani e di seguire comandi vocali complessi: in alcuni video dimostrativi, ad esempio, il robot riesce ad assemblare un mobile e rialzarsi da posizione supina.
Qualcuno potrà pensare che Promet assomigli in modo insolito ai robot della serie televisiva Patlabor. Non è un caso: il design della macchina è stato affidato a Yutaka Izubuchi, ideatore dei protagonisti robotici di questo popolarissimo cartone animato giapponese.
L'estremo Oriente, sotto la leadership del Giappone, sta diventando il più importante polo globale dell'innovazione robotica. Molte grandi aziende del Sol Levante, come ad esempio Honda ed Hitachi, investono da tempo ingenti risorse nella ricerca scientifica sull'automazione.
Il governo nipponico interviene a sostegno di tutte queste iniziative, motivato dalla crisi demografica del paese: entro 50 anni, la popolazione del Giappone sarà talmente invecchiata che dovrà contare sull'aiuto di assistenti robotici.
Fonte: Punto Informatico
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Promet pesa 58 chilogrammi, comprese le batterie, per 154 centimetri di plastica, silicio ed acciaio. La sua struttura gli permette una libertà d'azione invidiabile, pari ad una capacità di movimento su 30 assi differenti. Queste caratteristiche fanno di Promet una "piattaforma eccezionale per sviluppare numerose applicazioni", come dichiara Isao Hara, responsabile del progetto.
"Vogliamo costruire robot multifunzione ed interattivi sfruttando la piattaforma HRP-2", sostiene Hara, "come ad esempio degli automi antropomorfi che possano sostituire i cani-guida per ciechi". Hara pensa soprattutto ad un uso domestico: un vero maggiordomo al silicio, pronto a rispondere agli ordini del padrone umano.
"Stiamo studiando in quale modo i robot possano amalgamarsi nella società moderna", dice Hara: "Perché questo avvenga, le macchine devono saper conversare, prendere oggetti ed eseguire comandi". Tutti compiti che, naturalmente, Promet riesce ad eseguire perfettamente attraverso l'uso di un software particolarmente avanzato per la sintesi ed il riconoscimento vocale.
Gli oltre 24 sensori e servomotori equipaggiati su Promet, gestiti da un sistema operativo "intelligente", gli permettono di simulare quasi tutti i movimenti umani e di seguire comandi vocali complessi: in alcuni video dimostrativi, ad esempio, il robot riesce ad assemblare un mobile e rialzarsi da posizione supina.
Qualcuno potrà pensare che Promet assomigli in modo insolito ai robot della serie televisiva Patlabor. Non è un caso: il design della macchina è stato affidato a Yutaka Izubuchi, ideatore dei protagonisti robotici di questo popolarissimo cartone animato giapponese.
L'estremo Oriente, sotto la leadership del Giappone, sta diventando il più importante polo globale dell'innovazione robotica. Molte grandi aziende del Sol Levante, come ad esempio Honda ed Hitachi, investono da tempo ingenti risorse nella ricerca scientifica sull'automazione.
Il governo nipponico interviene a sostegno di tutte queste iniziative, motivato dalla crisi demografica del paese: entro 50 anni, la popolazione del Giappone sarà talmente invecchiata che dovrà contare sull'aiuto di assistenti robotici.
Fonte: Punto Informatico
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