E' la nuova moda in Inghilterra. Con 2 mila euro si regala al piccolo la conservazione del proprio cordone ombelicale per 25 anni
LONDRA - Portafotografie? Medagliette? Magari scarpine di maglia fatte in casa? Tutto «out». Il vero regalo «in» per i neonati inglese è un prezioso set di cellule staminali. Ci si potrebbe immainare anche una scritta del tipo: «Rompere la provetta di caso di necessità» , visto che lo scopo sarebbe quello di fornire il piccolo di uan riserva di cellule per le proprie necessità di salute future. A gestire il business sono le banche private per la conservazione del sangue prelevato dal cordone ombelicale, che stanno spuntando in tutta la Gran Bretagna. E gli affari, al ritmo di 200 kit al mese, vanno assai bene.Il sangue del cordone ombelicale e della placenta contiene cellule staminali simili a quelle contenute nel midollo osseo, dalle quali hanno origine i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Pertanto tali cellule potrebbero avere servire per la cura di eventuali, gravi, malattie del sangue, in particolare leucemie, talassemie e linfomi. In futuro poi si ritiene che potranno essere utilizzate per ricostruire tessuti od organi malati, insomma veri e propri pezzi di ricambio per il corpo umano.
LA PROCEDURE - La procedura di prelievo è semplice: subito dopo la nascita il cordone ombelicale viene pinzato e reciso e con un ago viene prelevato dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta che contiene cellule staminali sufficienti per un trapianto in bambini e adulti fino a un peso di circa 50 chili. Il sangue arriva in una sacca sterile alla banca prescelta dove le cellule staminali vengono separate dal plasma, sottoposte ad un trattamento di congelamento e conservate per 25 anni. Le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere impiegate, in caso di compatibilità, anche per trapianti a terzi, particolarmente a membri della stessa famiglia.
IN ITALIA - In Italia il procedimento non è possibile. O meglio, non è possibile gestire il cordone ombelicale in forma privata. E' però possibile, e vale sicuramente la pena farlo, donare «il cordone ombelicale» ad apposite banche pubbliche. In questo modo le cellule vengono classificate a seconda delle loro caratteristiche antigeniche e rimangono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno in caso di necessità, qualora sia dimostrata la compatibilità, come avviene per i trapianti di midollo osseo. La prima Banca di sangue del cordone ombelicale italiana - Cordon Blood Bank - è stata fondata a Milano nel 1993. Nel 1995 è stato creato il Grace (Gruppo per la raccolta e Amplificazione delle Cellule Ematopoietiche), una rete internazionale che permette di trovare il donatore grazie a un archivio informatico collegato con i registri di donatori di midollo o di sangue placentare di tutto il mondo. Attualmente sono attive in Italia ben 14 «banche del cordone». Nella sola banca di Milano, che ha sede presso l’Ospedale Maggiore, sono conservate oltre 5mila unità di sangue placentare. Di queste oltre 200 sono state già usate per curare pazienti affetti da varie forme di leucemia. Per avere informazioni su come donare le cellule del cordone ombelicale ci si può rivolgere all'Associazione donatrici di cordone ombelicale
Fonte: Corriere della Sera
Fonte: Corriere della Sera
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