Con un diametro di 15 millimetri, i nuovi robottini made in USA rappresentano la nuova frontiera della chirurgia laparoscopica: per ora sono in grado di prelevare piccole sezioni di tessuto per biopsie.
Fonte: Punto Informatico
Omaha (USA) - L'ultima invenzione della University of Nebraska sembra il frutto di certa cinematografia sci-fi, su tutti il mitico Viaggio allucinante di Richard Fleischer: il team di ricercatori statunitensi ha realizzato una serie di micro-robot medici radio controllati. I prototipi, con un diametro di circa 15 millimetri, sono in grado di muoversi liberamente all'interno della cavità addominale e, grazie ad un piccolo ago retrattile, prelevare piccole sezioni di tessuto per eventuali biopsie. Il controllo a distanza avviene grazie a una sorta di consolle con joystick.
Come riporta New Scientist, per ora i piccoli robot sono stati testati su cavie animali di vario tipo, compresi i maiali. Grazie alle piccole unità motrici e una telecamera integrata, non solo hanno dimostrato di potersi destreggiare fra i vari organi interni, senza provocare alcun tipo di danno, ma hanno lasciato intuire che quali possano essere le nuove frontiere degli interventi in laparoscopia (la pagina di Wiki contiene immagini che possono risultare poco gradevoli).
"Gli interventi in laparoscopia vengono semplificati, e i pazienti possono godere di una fase post-operatoria decisamente meno traumatica. L'utilizzo di piccole incisioni, infatti, rende il recupero piuttosto veloce", ha dichiarato l'inventore dei robot, il dottor Dmitry Oleynikov.
La video-laparoscopia tradizionale, sebbene ormai piuttosto avanzata, dispone di un campo visivo decisamente più limitato; i robot, invece, possono essere posizionati in maniera più precisa e quindi trasmettere immagini più dettagliate. Dispongono, infatti, di due piccoli cilindri di alluminio con un asse centrale, dotato di cam. La superficie a spirale dei rulli permette la presa sui tessuti.
In un test su un maiale, i robot sono stati inseriti attraverso la bocca e, una volta all'interno dello stomaco, hanno realizzato un piccolo foro che ha permesso il passaggio alla cavità addominale. In futuro, secondo i ricercatori, potrà essere utilizzata la stessa tecnica con gli esseri umani, magari per una biopsia o interventi alla vescica. "Questi robot un giorno sostituiranno la chirurgia tradizionale, e forse le mani del chirurgo non avranno neanche più bisogno di entrare nel corpo. Spero che questo possa avvenire anche nella medicina di emergenza", ha dichiarato Oleynikov.
Intanto lo sviluppo continua e si profilano all'orizzonte nuovi modelli in grado di fermare le emorragie interne clampando, accelerando i processi di coagulazione e cauterizzando le ferite. "L'utilizzo dei robot in ambito chirurgico sembra ormai inevitabile, ma per ora sia le attrezzature che la formazione specifica sono piuttosto costose", ha confermato Christopher Eden, consulente urologo del North Hampshire Hospital di Basingstoke. "In Gran Bretagna c'è molto scetticismo al riguardo. Dipendere dalle macchine che sono costose, si possono guastare e diventare obsolete: può essere un problema".
Durante il prossimo meeting della Society of American Gastrointestinal and Endoscopic Surgeons, che si terrà a Dallas in primavera, Oleynikov illustrerà ai colleghi i risultati del suo progetto.
Nel 2004 l'ARTS Lab della Scuola Superiore Sant'Anna di Napoli aveva realizzato qualcosa di simile, sebbene i prototipi si mostrassero decisamente più voluminosi (2 x 1 cm). Segno evidente che la chirurgia laparoscopica è veramente uno dei campi medici più disponibili alle innovazioni robotiche. Va detto che gli stessi studiosi avvertono: non tutti i campi della medicina potranno approfittare, a breve, dell'avvento di soluzioni di questo tipo.
Come riporta New Scientist, per ora i piccoli robot sono stati testati su cavie animali di vario tipo, compresi i maiali. Grazie alle piccole unità motrici e una telecamera integrata, non solo hanno dimostrato di potersi destreggiare fra i vari organi interni, senza provocare alcun tipo di danno, ma hanno lasciato intuire che quali possano essere le nuove frontiere degli interventi in laparoscopia (la pagina di Wiki contiene immagini che possono risultare poco gradevoli).
"Gli interventi in laparoscopia vengono semplificati, e i pazienti possono godere di una fase post-operatoria decisamente meno traumatica. L'utilizzo di piccole incisioni, infatti, rende il recupero piuttosto veloce", ha dichiarato l'inventore dei robot, il dottor Dmitry Oleynikov.
La video-laparoscopia tradizionale, sebbene ormai piuttosto avanzata, dispone di un campo visivo decisamente più limitato; i robot, invece, possono essere posizionati in maniera più precisa e quindi trasmettere immagini più dettagliate. Dispongono, infatti, di due piccoli cilindri di alluminio con un asse centrale, dotato di cam. La superficie a spirale dei rulli permette la presa sui tessuti.
In un test su un maiale, i robot sono stati inseriti attraverso la bocca e, una volta all'interno dello stomaco, hanno realizzato un piccolo foro che ha permesso il passaggio alla cavità addominale. In futuro, secondo i ricercatori, potrà essere utilizzata la stessa tecnica con gli esseri umani, magari per una biopsia o interventi alla vescica. "Questi robot un giorno sostituiranno la chirurgia tradizionale, e forse le mani del chirurgo non avranno neanche più bisogno di entrare nel corpo. Spero che questo possa avvenire anche nella medicina di emergenza", ha dichiarato Oleynikov.
Intanto lo sviluppo continua e si profilano all'orizzonte nuovi modelli in grado di fermare le emorragie interne clampando, accelerando i processi di coagulazione e cauterizzando le ferite. "L'utilizzo dei robot in ambito chirurgico sembra ormai inevitabile, ma per ora sia le attrezzature che la formazione specifica sono piuttosto costose", ha confermato Christopher Eden, consulente urologo del North Hampshire Hospital di Basingstoke. "In Gran Bretagna c'è molto scetticismo al riguardo. Dipendere dalle macchine che sono costose, si possono guastare e diventare obsolete: può essere un problema".
Durante il prossimo meeting della Society of American Gastrointestinal and Endoscopic Surgeons, che si terrà a Dallas in primavera, Oleynikov illustrerà ai colleghi i risultati del suo progetto.
Nel 2004 l'ARTS Lab della Scuola Superiore Sant'Anna di Napoli aveva realizzato qualcosa di simile, sebbene i prototipi si mostrassero decisamente più voluminosi (2 x 1 cm). Segno evidente che la chirurgia laparoscopica è veramente uno dei campi medici più disponibili alle innovazioni robotiche. Va detto che gli stessi studiosi avvertono: non tutti i campi della medicina potranno approfittare, a breve, dell'avvento di soluzioni di questo tipo.
Fonte: Punto Informatico
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