Da un convegno tenutosi a San Francisco, eminenti sessuologi americani hanno affermato che, entro dieci anni, saranno disponibili veri e propri partner artificiali pronti a soddisfare ogni fantasia proibita.
1969: David Reuben, sessuologo, scrive un manuale dall’intrigante titolo: “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso”. Pochi anni dopo, è il 1972, Woody Allen ne ricava un film, aggiungendo al titolo originale del libro la postilla: “ma che non avete mai osato chiedere”.
Il film è strutturato in sei episodi, per sei domande che spaziano nel vasto mondo della sessualità umana. “Funzionano gli afrodisiaci?”. “E’ disdicevole amare gli animali?”.
Se Allen preparasse un remake del film, trasportato nella società dei nostri giorni, allora dovrebbe aggiungere una settima, semplice domanda: “Si può fare sesso con un robot?”.
Ormai lo diamo quasi per scontato: il destino della tecnologia è quello di rivoluzionare ogni aspetto della nostra vita, sessualità compresa. Nel nostro caso, tuttavia, si va ben oltre le chat su internet o i blog usati come strumenti per conoscersi e scoprirsi.
Da un convegno tenutosi a San Francisco, eminenti sessuologi americani hanno affermato che, entro dieci anni, saranno disponibili veri e propri partner artificiali pronti a soddisfare ogni fantasia proibita. Persino le esperienze virtuali di “Strange Days”, al confronto, sembrano appartenenti ad un’era ormai decaduta.
Julia Heiman, ricercatrice presso l'Università dell'Indiana, spiega che è ormai aperta una strada per la realizzazione (entro il 2016) di strumenti di auto-erotismo che mettano a disposizione partner dotati delle caratteristiche desiderate. Fantascienza à la “Blade Runner”? Più o meno.
Già ora la tecnologia permette di utilizzare un computer per comandare stimolatori di piacere come i vibratori. La Sinulator Entertainment offre servizi del genere, attraverso una connessione ad internet di alcuni marchingegni appositi.
Domanda: “e in tutto questo dove va a finire l’aspetto mentale del sesso?”
Virtual Jenna è un videogioco che consente (ad utenti strettamente maggiorenni) di avere veri e propri rapporti sessuali con una realistica copia virtuale della nota pornodiva americana Jenna Jameson. Grazie ad una sapiente fusione tra video a luci rosse e stimoli sensoriali, l’aspirante focoso amante può stimolare persino l’apparato genitale della biondissima attrice.
Il ricercatore Carl DiSalvo, dottorando in design presso l'Università Carnegie Mellon, ha realizzato un automa in grado di simulare gli abbracci e, ovviamente, le sue prospettive possono essere ben più hard. A questo punto entra in gioco anche Marvin Minsky, pioniere degli studi sull’intelligenza artificiale, convinto che, saltando completamente l’ambito fisico, si possa ricreare nella mente le sensazioni di un rapporto sessuale coinvolgente e completo.
“Esiste la tendenza a spingere le persone al di fuori delle relazioni sociali…”- avverte il sessuologo John Cagnon- “creando rapporti simulati che di fatto mortificano l’essenza dell’umanità, che è la socialità, ossia la capacità di relazionarsi con gli altri”. Gli fa eco la collega Carol Queen, che aggiunge: “Credo che un mondo in cui la gente ricerchi il piacere con le macchine invece che con gli altri abbia un che di terribilmente orwelliano…e non credo che questo sia ciò che le persone desiderano”.
A parte la solita diatriba tra “apocalittici” e “integrati”, un altro piccolo passo per una società che cambia quasi sempre in base ai suoi strumenti tecnologici. Se poi cambi in meglio o in peggio, non è dato saperlo.
Fonte: Webmasterpont
1969: David Reuben, sessuologo, scrive un manuale dall’intrigante titolo: “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso”. Pochi anni dopo, è il 1972, Woody Allen ne ricava un film, aggiungendo al titolo originale del libro la postilla: “ma che non avete mai osato chiedere”.
Il film è strutturato in sei episodi, per sei domande che spaziano nel vasto mondo della sessualità umana. “Funzionano gli afrodisiaci?”. “E’ disdicevole amare gli animali?”.
Se Allen preparasse un remake del film, trasportato nella società dei nostri giorni, allora dovrebbe aggiungere una settima, semplice domanda: “Si può fare sesso con un robot?”.
Ormai lo diamo quasi per scontato: il destino della tecnologia è quello di rivoluzionare ogni aspetto della nostra vita, sessualità compresa. Nel nostro caso, tuttavia, si va ben oltre le chat su internet o i blog usati come strumenti per conoscersi e scoprirsi.
Da un convegno tenutosi a San Francisco, eminenti sessuologi americani hanno affermato che, entro dieci anni, saranno disponibili veri e propri partner artificiali pronti a soddisfare ogni fantasia proibita. Persino le esperienze virtuali di “Strange Days”, al confronto, sembrano appartenenti ad un’era ormai decaduta.
Julia Heiman, ricercatrice presso l'Università dell'Indiana, spiega che è ormai aperta una strada per la realizzazione (entro il 2016) di strumenti di auto-erotismo che mettano a disposizione partner dotati delle caratteristiche desiderate. Fantascienza à la “Blade Runner”? Più o meno.
Già ora la tecnologia permette di utilizzare un computer per comandare stimolatori di piacere come i vibratori. La Sinulator Entertainment offre servizi del genere, attraverso una connessione ad internet di alcuni marchingegni appositi.
Domanda: “e in tutto questo dove va a finire l’aspetto mentale del sesso?”
Virtual Jenna è un videogioco che consente (ad utenti strettamente maggiorenni) di avere veri e propri rapporti sessuali con una realistica copia virtuale della nota pornodiva americana Jenna Jameson. Grazie ad una sapiente fusione tra video a luci rosse e stimoli sensoriali, l’aspirante focoso amante può stimolare persino l’apparato genitale della biondissima attrice.
Il ricercatore Carl DiSalvo, dottorando in design presso l'Università Carnegie Mellon, ha realizzato un automa in grado di simulare gli abbracci e, ovviamente, le sue prospettive possono essere ben più hard. A questo punto entra in gioco anche Marvin Minsky, pioniere degli studi sull’intelligenza artificiale, convinto che, saltando completamente l’ambito fisico, si possa ricreare nella mente le sensazioni di un rapporto sessuale coinvolgente e completo.
“Esiste la tendenza a spingere le persone al di fuori delle relazioni sociali…”- avverte il sessuologo John Cagnon- “creando rapporti simulati che di fatto mortificano l’essenza dell’umanità, che è la socialità, ossia la capacità di relazionarsi con gli altri”. Gli fa eco la collega Carol Queen, che aggiunge: “Credo che un mondo in cui la gente ricerchi il piacere con le macchine invece che con gli altri abbia un che di terribilmente orwelliano…e non credo che questo sia ciò che le persone desiderano”.
A parte la solita diatriba tra “apocalittici” e “integrati”, un altro piccolo passo per una società che cambia quasi sempre in base ai suoi strumenti tecnologici. Se poi cambi in meglio o in peggio, non è dato saperlo.
Fonte: Webmasterpont
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